COVID-19 / PIEMONTE IL CASO ANOMALO: Perché?

COVID-19 / PIEMONTE IL CASO ANOMALO: Perché?

Dall’inizio della pandemia il gruppo del Partito Democratico, insieme a tutte le altre opposizioni, ha cercato di costruire un rapporto di collaborazione con la maggioranza regionale, costruttivo e non pregiudiziale, abbandonando anche tutti gli strumenti ostruzionistici a disposizione delle opposizioni.

Non abbiamo mai polemizzato durante il primo mese dell’emergenza covid-19 sulle mancanze e sui ritardi. Abbiamo permesso l’approvazione del bilancio regionale 2020, eliminando e ritirando tutti gli emendamenti ostruzionistici e lasciando solo quelli di merito connessi al coronavirus, che sono tra l’altro stati tutti puntualmente bocciati. Tra queste figuravano delle proposte sugli aspetti economici per la tutela delle famiglie in difficoltà e delle attività commerciali e imprenditoriali: tutte inascoltate.

Quest’atteggiamento non cambierà e continuerà ad essere la nostra stella polare come opposizioni, nonostante quello che oramai è evidente a tutti: ci sono state delle mancanze e dei ritardi nella gestione dell’emergenza.

 

I dati Regione per Regione

 

 

Lo affermano pubblicamente medici, infermieri, operatori sanitari e strutture sanitarie, comprese le RSA.

Chi siede nei banchi delle opposizioni, a mio parere, dovrebbe avere il compito di riportare nelle sedi istituzionali queste posizioni di forte critica e concretizzarle. Il Pd lombardo in consiglio regionale ad esempio ha chiesto formalmente una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza.

Esiti dei tamponi nelle RSA al 14 aprile in Piemonte

 

Questione tamponi in Piemonte. Non è possibile che solo oggi, a distanza di circa 50 giorni, i tamponi siano in aumento. Ecco i dati sui tamponi al 16 aprile:

  • Lombardia 230000 tamponi – 33.090 positivi
  • Emilia Romagna 112000 tamponi – 13.600 positivi
  • Veneto 224500 – positivi 10.800,

e arriviamo al Piemonte: 80.000 tamponi e 13.783 positivi.

Non credo ci sia bisogno di spiegazioni del perché, come Piemonte, siamo un caso nazionale anomalo.

 

 

I Tamponi nelle RSA in tutta la Regione

 

Questione RSA in Piemonte. Non è possibile che alcune RSA del Piemonte ad oggi non abbiano ancora ricevuto i tamponi.

Al 14 aprile su 42.000 persone nelle RSA tra ospiti e operatori sanitari solo 14.000 tamponi effettuati e fino al 7 aprile erano solo 4.000.

Il tema del problema specifico delle RSA era a conoscenza dall’inizio dell’emergenza visto che gli anziani erano e sono i più colpiti dal Covid-19.

 

Deceduti nella RSA in Piemonte

 

 

C’è stata sottovalutazione del problema e la catena di comando dell’unità di crisi, che parte dal Presidente Cirio e dall’assessore Icardi, non ha funzionato in termini di tempismo e di scelte

Per questo motivo credevo utile proporre al mio gruppo consigliare e al mio partito di attivare due azioni in contemporanea:

  • La prima era di continuare a concentrarsi sui contenuti e dare piena disponibilità al confronto e alla collaborazione con la maggioranza, seppur molte volte ci abbia sbattuto la porta in faccia e abbia smesso, negli ultimi giorni, di convocare commissioni (luogo del confronto in regione), sostituendole con le conferenze stampa.
  • La seconda, proprio per evidenziare e trasferire le istanze degli operatori sanitari nei luoghi istituzionali, era quella di richiedere il commissariamento, non dell’intero comparto sanitario, ma della gestione dell’emergenza cioè dell’unità di crisi a partire dalla responsibilità politica di Icardi (assessore sanità) e Cirio (Presidente della Regione Piemonte) e l’istituzione di una commissione d’inchiesta da calibrare nelle prossime settimane proprio per capire dove si era sbagliato. Credo che questo sia il modo migliore per stare al fianco di quelle categorie che hanno sollevato critiche molto forti anche pubblicamente.

Il gruppo consigliare, i parlamentari piemontesi e la segreteria regionale hanno optato per un’altra strada, più tenue.  La scelta è stata quella di continuare a chiedere conto alla giunta regionale del proprio operato, ma senza formalizzare richieste più nette. Lavorando quindi di più sulla prima da me elencata, scartando la seconda.

Chi milita in un partito sa che, dopo aver proposto delle tesi anche contrastanti con quella maggioritaria, si debba far sintesi e proseguire insieme e compatti.  Per questo continueremo a monitorare la Giunta, sperando che questa strada produca gli effetti sperati, prima di tutto per i cittadini piemontesi.

Come cittadino e come Consigliere regionale sento però il dovere di evidenziare la mia posizione, nel pieno rispetto dei ruoli e dei compiti: uniti verso l’obiettivo, ma sempre sinceri, plurali e democratici!

 

Qui due articoli di due giornali web della zona sud di Torino: