
Le notizie di infiltrazioni mafiose nelle curve delle tifoserie di tutta Italia, ormai, è un dato di fatto.
Crea scalpore il “caso Juventus”: la Società torinese, infatti, ha denunciato la problematica ed è ad oggi impegnata nell’assistere la procura nel far chiarezza in questa vicenda spigolosa, oscura, di complessa risoluzione.
Questa è una battaglia di civiltà che nessuno può dismettere alla sola procura: il calcio e le curve, sono un patrimonio del nostro paese. Un patrimonio composito, formato da fan storici, bambini, famiglie, nonni, donne e uomini in carriera, diversamente abili, torinesi, non torinesi, italiani, non italiani. Tutti accomunati da una passione travolgente, che unisce le diversità creando meravigliose comunità. Per questo ognuno di noi deve fare la propria parte non lasciando sola la procura: di sicuro la Giustizia farà il suo corso e accerterà le responsabilità penali e civili, ma questo non può bastare.
Ci vuole l’intervento delle Società sportive, dei singoli tifosi, delle associazioni culturali, sociali e della politica.
Questa necessità è stata resa plasticamente dalle incursioni di frange di estrema destra che si sono date appuntamento lo scorso sabato a Roma: nessuno può più far finta di non sapere. Oltre alle infiltrazioni mafiose oggi assistiamo all’infiltrazione anche di frange fasciste e neo-fasciste all’interno di moltissime curve italiane: non solamente in quelle ormai, amaramente, abituate alla presenza di questi elementi, bensì anche in quelle curve di tradizione più democratica o addirittura dichiaratamente di Sinistra.
Fascismo e mafie, come spesso ripeto, sono due facce della stessa medaglia ed è compito di ogni libero cittadino di un paese democratico cercare di mettere un argine a queste derive autoritarie e antilegalitarie.
Per questo motivo ci sorge spontanea una domanda: perché le altre Società Sportive italiane non denunciano il malaffare presente nelle proprie tifoserie? E’ evidente che non possano più dissimulare, ormai è chiaro a tutti che molte di queste subiscono le dinamiche che ha subito la Juventus. Quindi un appello va direttamente ai Presidenti di queste società: denunciate. Denunciate e poi sostenete programmi di formazione e informazione alla “tifoseria consapevole”, perché le curve degli stadi ritornino ad essere luoghi di passione e divertimento, escludendo fascisti, mafiosi e il loro sibilante modus operandi.
Nei prossimi mesi alcune associazioni culturali, interloquendo con gli organi istituzionali, affronteranno questo tema cercando di fare le propria parte.
Questo è un invito rivolto a voi, poiché rimaniate aggiornati sugli sviluppi di questa campagna e, se potete, farne parte. Scrivetemi per partecipare!
Vi allego alcuni articoli usciti nei giorni scorsi per un ulteriore approfondimento.
Report
Repubblica
Nuova Società
https://nuovasocieta.it/processo-ultras-juventus-andrea-agnelli-parte-civile/
Corriere della Sera