Pandemia Fase 2 – Piemonte tra i più bassi come numeri di tamponi e tempi troppo lunghi!

Pandemia Fase 2 – Piemonte tra i più bassi come numeri di tamponi e tempi troppo lunghi!

Oggi in Commissione Sanità era presente il Presidente Alberto Cirio, che ha anticipato (sostituito/commissariato?) l’Assessore alla Sanità appena rientrato dal viaggio di nozze, che ci ha relazionato le ultime novità riguardo il progredire della crisi sanitaria.

Lo scenario è complesso ed in continua evoluzione, per cui il massimo che si possa fare è ipotizzare un probabile andamento della malattia e poi monitorare costantemente gli sviluppi, perché se ci ha insegnato una cosa questa pandemia è che sottostimare, minimizzare o mantenere certezze “ideologiche” sia una ricetta per un disastro assicurato.

Fonti del Ministero della Sanità hanno confermato che la seconda ondata di Covid-19 sia molto differente dalla prima: più diffusa tra le persone come i dati sui contagi ci dimostrano ma meno pericolosa. I dati delle terapie intensive e dei ricoveri, seppur i nostri ospedali siano sul limite della saturazione, sembrano indicare una minore aggressività del virus.

Secondo il Presidente Cirio non dobbiamo spaventare le persone, raccontando questi dati positivi. Eppure i dati sui contagi confermano che le precauzioni sono forse addirittura insufficienti a gestire il fenomeno, altro che “abbassiamo i toni”.

Il Dipartimento per la gestione dell’emergenza sanitaria (DIRMEI) conferma che saranno costantemente controllati i numeri relativi:

-Ai DPI (Dispositivi protezione individuali) a disposizione;

-Ai tamponi eseguiti;

-Alle postazioni di terapia intensiva utilizzati;

-Ai posti letto ospedalieri occupati. (ad oggi 5581 in tutta la Regione)

Un dato ad oggi sotto controllo, ma che potrebbe rivelarsi preoccupante riguarda la saturazione delle terapie intensive: ad oggi i posti nella Regione Piemonte sono 614, di cui liberi 347. Per questo il fenomeno va circoscritto, non possiamo permetterci di arrivare oltre i livelli di saturazione di questa primavera. In Piemonte si ha un incremento, ad oggi, da 3 a 5 T.I. al giorno.

Un altro problema drammatico sarà con la situazione del personale: ci comunicano un aumento di 2053 figure professionali contrattualizzate quest’anno, 278 assunti dalle Asl per attività di supporto alla scuola, 80 medici per le RSA. Bene, restano però due fronti aperti:

i SISP e le USCA sono allo strenuo, il personale è insufficiente, provocando il famoso “collo di bottiglia” nel procedimento tra il tampone, il rintracciamento dei contatti, le comunicazioni sull’isolamento fiduciario;

Il personale ospedaliero è esausto, se non adeguatamente rafforzato non avrà più l’energia mentale e fisica per affrontare una seconda ondata.

Nonostante le rassicurazioni di Cirio la realtà è valevole di costante controllo: il Piemonte continua ad avere numeri monstre di contagi, nonostante il numero di tamponi sia ingiustificabilmente inferiore a quelli effettuati da Regioni come l’Emilia Romagna, il Veneto o la Toscana. Regioni che con più tamponi riscontrano meno positivi della nostra Regione. E allora la domanda sorge spontanea: quanti sono i contagi veri in Piemonte?

Tra l’altro il tempo in coda per effettuare il tampone nei pit-stop arriva fino a sette ore e mezza. Perché?

  • Cirio parla di 10.898 tamponi al girono ma la media degli ultimi giorni sono 7000, abbondantemente sotto la soglia richiesta dai livelli nazionali pari a 11.000 tamponi!
  • Perché non esiste un applicativo unico (come in Toscana ad esempio) e omogeneo per tutte le ASL regionali per richiedere il tampone? Ci sono pit-stop nei quali puoi andare solo se hai l’autorizzazione del medico e in altri ci si può andare autonomamente. Vi sembra un criterio logico?
    Sul tema noi opposizioni sono mesi che chiediamo un’informativa, perché solo oggi ne abbiamo notizia?
  • Com’è possibile che il livello di saturazione dei posti letto di ricovero anche non in terapia intensiva siano già nella maggior parte degli ospedali piemontesi vicino al 75%?

Sono sempre i soliti problemi organizzativi e di falle nella catena di comando, ma a chi sono imputabili?

  • Quello che continua a non funzionare è la regia, cioè chi deve coordinare e dare le linee guida pur avendo strumenti adeguati lo sta facendo male!
  • La catena di comando con in testa l’assessore e il Presidente Cirio, non ha funzionato durante la fase 1 e continua a non funzionare nella fase 2.

Non serve a nessuno il terrorismo psicologico, ma Boris Johnson, Trump e Bolsonaro (tra molti altri) ci hanno dimostrato che sottovalutare il problema produce drammi ancora peggiori.

Siamo in “guerra” e non è ancora arrivato il momento di rilassarsi.