2020: un anno in Consiglio Regionale del Piemonte

2020: un anno in Consiglio Regionale del Piemonte

Volge al termine, tra la rassegnazione e la speranza di un futuro più roseo, l’anno più drammatico della storia recente. L’equazione “2020=Covid” è inevitabile: qualche riflessione è dovuta, ma cercherò di parlarvi anche di altro, perché non possiamo rassegnarci al fatto che questo dramma epocale totalizzi le nostre vite, specialmente ora che la campagna vaccinale in partenza ci fa intravedere la luce in fondo al tunnel.

Nei primi mesi dell’anno, con un orecchio distratto ascoltavamo le notizie provenienti dalla Cina, pensando che un focolaio di quelle dimensioni non potesse trasformarsi nella belva che ha inghiottito l’intero pianeta in quest’anno. Pregi e difetti della globalizzazione: tra gli altri, i collegamenti fitti come non mai hanno prodotto la prima pandemia diffusa in tutti i continenti. Il mio lavoro in Regione Piemonte proseguiva quello svolto nei mesi precedenti: sostegno alle aziende in crisi (ultima la Mahle di La Loggia), promozione della Palazzina di Caccia di Stupinigi, attenzione all’edilizia scolastica e impegno contro ogni tipo di infiltrazione malavitosa nelle istituzioni pubbliche.

Poi, il terremoto: i casi di contagio in Italia crescono esponenzialmente e il sistema pubblico deve far fronte ad un’emergenza mai vista. Non mi dilungherò nel racconto delle vicende tristemente note a tutti, ma vi racconto la gestione piemontese della pandemia. Come dire: la pandemia ha travolto tutti ed era un sentiero scosceso. Alcuni si sono ritrovati guidati da squadre di marinai abituati alle tempeste ed altri da marinai bendati, anche un po’ alticci, come il celebre “Spugna” del cartone di Peter Pan. Non sarò io a dirvi quale sorte è toccata a noi piemontesi, potrete farvi voi un’idea considerando quanto successo.

Siamo rimasti tutti spiazzati dalla portata della malattia, che ha messo a dura prova il sistema sanitario. Va tuttavia sottolineato che dato il contesto e i mezzi a disposizione la struttura sanitaria ha reagito come meglio non poteva.  Perché forse è necessario precisare il contesto in cui si sono trovati ad operare: la cabina di regia, politica prima che tecnica, era scomposta e ondivaga: mancavano linee chiare di intervento, non sono state impegnate le risorse adeguate, le istituzioni sono state coinvolte poco e male. Risultati: Regione con numero di tamponi eseguiti di gran lunga inferiore alle altre paragonabili come numero di abitanti, confusione totale, mancanza di coordinamento, dramma delle RSA, apnea delle strutture ospedaliere. Nessuna Regione è stata immune dai danni, alcune però hanno saputo reagire meglio e approntare delle contromisure che hanno prodotto una risposta più efficiente di tutto il comparto. Bipartisan: sinistra e destra. La pandemia non ha fatto distinzioni di colore politico. Di capacità amministrative però sì, eccome.

Come opposizione abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre facoltà: siamo stati propositivi e mai ostruttivi. Abbiamo messo al centro della nostra attività la responsabilità di mettere da parte lo scontro politico e di concentrarci tutti per cercare di attutire i colpi che stavamo subendo. Anche se ce l’hanno messa tutta per cercare di non coinvolgerci: basti pensare alla Commissione d’indagine Covid istituita colpevolmente in ritardo e osteggiata ad oltranza dalla maggioranza.

Così, tra le altre azioni, io ho proposto di eliminare il pedaggio della Tangenziale per i sanitari impegnati in prima linea: il mio ordine del giorno è stato approvato all’unanimità e poi è diventato realtà grazie agli enti gestori, concretizzando una misura minima di civiltà per cercare di aiutare chi ogni giorno non faceva l’eroe, ma semplicemente faceva il suo lavoro con dignità. Pensate a come sarebbe il nostro paese se ogni giorno, ognuno di noi, facesse semplicemente questo: fare al meglio il proprio lavoro. Loro lo hanno fatto e noi saremo per sempre grati. Vi ricordate quante volte abbiamo sentito, a mezzo stampa, l’urlo di dolore dei sanitari che dicevano che il sistema Piemonte non stava funzionando? Dalla medicina territoriale alle USCA (poche e costituite in ritardo), dagli ospedali ai laboratori di analisi, ogni cosa sarebbe potuta essere gestita in modo più adatto.

L’amministrazione regionale ha il suo scopo principale nel destinare le risorse, come sappiamo.

Come sono state utilizzate le risorse in questa fase drammatica?

Senza logica.

Potrà sembrarvi una valutazione troppo dura, ma la gestione economica di questa amministrazione si è da subito contraddistinta per la mancanza di una visione prospettica. Basti pensare al Riparti Piemonte e al Bonus Piemonte: misure da 820 milioni di euro in totale assegnate in base a codici Ateco che sembravano estratti a sorte, con inspiegabili esclusioni e senza una linea che servisse a delimitarne i contenuti.

 

In questo ambito ho portato il mio contributo con interrogazioni e ordini del giorno che volevano far mantenere alto il livello di attenzione sui bandi e gli appalti d’emergenza perché, come sappiamo, nelle procedure semplificate trovano spesso ampi spazi di manovra le organizzazioni criminali. Ho chiesto alla Giunta di non dimenticarsi dei lavoratori dello spettacolo e della cultura, che erano stati esclusi da ogni forma di sostegno, di pensare ai circoli culturali che tutt’ora soffrono per le chiusure imposte, ho chiesto di approfittare della chiusura delle scuole per importanti interventi di messa in sicurezza degli edifici. Per poi arrivare ad oggi, dove l’incapacità dell’amministrazione regionale non ha permesso di approvare in tempo il bilancio di previsione, costringendo gli uffici a spendere le risorse in dodicesimi, impedendo così azioni sistemiche e a lungo termine. Come potrete immaginare, gran parte delle nostre richieste sono cadute nel vuoto, ma noi non smetteremo di tenere accesi i riflettori su quei settori che, più degli altri, hanno sofferto per questa pandemia.

Il 2020 però è stato anche un anno di grande impegno e qualche risultato lo abbiamo ottenuto. Penso, ad esempio, al regolamento per i Distretti del Cibo finalmente approvato, che ci consentirà di riconoscere le eccellenze agroalimentari di Stupinigi, del Chierese e del Carmagnolese. Penso al lavoro svolto sul tema dell’Hate Speech, che appena i tempi saranno più sereni diventerà una proposta di legge che ad oggi è pronta e attende solo l’inizio dei lavori in Commissione. Penso ai lavori svolti sul bene confiscato di San Giusto Canavese e l’inizio dei lavori per una legge quadro sulla sostenibilità ambientale della nostra Regione.

Per quanto mi riguarda, sotto il profilo strettamente numerico, posso dirvi che ho presentato da primo firmatario 8 OdG (ordini del giorno) e 7 Interrogazioni. Da Cofirmatario 49 OdG, 6 Interrogazioni, 10 Mozioni, 1 Proposta di Deliberazione e 6 Proposte di Legge.

Ho partecipato al 100% delle sedute d’aula, 54 in totale.

 

Solo e soltanto il mio stretto dovere, per continuare ogni giorno e ripagarvi della fiducia che avete riposto in me.

Non sappiamo che 2021 ci attende, ma possiamo sperare con buona probabilità che sarà meglio di quest’anno. La tenacia con cui in questi primi mesi del 2021 dovremmo ancora resistere verrà ripagata dalla libertà che la scienza, per mezzo di questo vaccino, ci regalerà. L’anno nuovo sarà migliore di questo, mentre per questa Giunta regionale posso solo sperare che si tolga la benda, si faccia una bella dormita e si risvegli più coscienziosa e adatta alla responsabilità alla quale è chiamata nei confronti di tutti noi Piemontesi.

Noi, nel frattempo, resteremo vigili e continueremo a costruire per il futuro del nostro Piemonte!