
Le vicende che si stanno alternando intorno alla realizzazione del nuovo ospedale unico dell’ASL TO5 sono ormai note a tutti: la Regione Piemonte, durante la scorsa legislatura, ha individuato la zona Vadò (Moncalieri – Trofarello) come l’area più idonea tra quelle individuate dall’assemblea dei Sindaci dell’Asl TO5.
Poi sono sorte, in alcuni, perplessità riguardo la sicurezza idrogeologica dell’area. Perplessità più che legittime, nessuno vuole costruire un’opera pubblica di quelle dimensioni in un’area impraticabile, tanto meno un ospedale che il sistema sanitario necessita così urgentemente.
Per questo è stata assegnato ad un pool di esperti indipendenti la realizzazione di uno studio sul tema. L’esito, nelle mani dei comuni di Moncalieri e Trofarello, ha dato parere positivo: lo studio confermava la possibilità di costruire in quell’area.
2019: cambia il vento politico in Regione Piemonte. Cirio vince le elezioni e l’Assessore alla sanità Luigi Icardi prende posizione, dicendo che l’area va ulteriormente analizzata per essere certi di non compiere errori nella scelta dell’area. La necessità di ripete uno studio che già esiste è discutibile, ma l’Assessore ha la facoltà di richiederlo e quindi non ci opponiamo.
Il 19 Giugno chiedo, con un Question Time in Consiglio regionale, se qualcosa si muove o se l’Amministrazione regionale ha deciso di bloccare il progetto: vi riporto la risposta testuale dell’Assessore perché oggi si rivela fondamentale:
“(…) Tale perizia dovrà valutare, in conclusione, alla luce delle risultanze e delle analisi e degli approfondimenti di cui sopra, l’identità dell’area in oggetto per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero. La perizia dovrà esaminare, inoltre, l’idoneità dell’area alla realizzazione dell’opera (fatta salva la variante di carattere urbanistico) anche in relazione alle corrispondenti norme idrogeologiche vigenti nel piano regolatore. L’unico motivo per cui non si è ancora dato mandato è questo: aspettiamo l’esito della perizia. Mi spiego meglio. Noi, in Piemonte, siamo riusciti a costruire alcuni ospedali (questo glielo aggiungo) come quello di Verduno, su una collina, che è costato 30 milioni per le palificazioni per drenare l’acqua; abbiamo costruito in località Raneto a Nizza: abbiamo costruito in località Fontanone e in località Millefonti. Sembra che la ricerca dei terreni per i nostri ospedali la facciamo fare dai rabdomanti, quindi credo che una misura prudenziale come una perizia separata – e al momento, ripeto, della scelta non l’abbiamo agli atti, non esiste – sia una valutazione prudenziale quantomai necessaria. Fatta tale perizia, nel momento in cui ci diranno che il sito è idoneo, partiranno tutte le procedure”.
Legittimo, aspetteremo questa perizia.
L’Asl si è attivata per produrre la perizia affidando l’incarico al centro sulla sicurezza delle Infrastrutture e Costruzioni (SISCON) del Politecnico di Torino, che prevedeva un termine di presentazione di 90 giorni con data ultima di presentazione fissata al 31 dicembre 2020.
Oggi questa perizia c’è. E cosa dice? Dice che l’area risulta “tecnicamente idonea” alla realizzazione della struttura, pur suggerendo degli interventi cautelativi per garantire la sicurezza geologica, idraulica, geotecnica e sismica.
Quindi l’area va bene, le richieste dell’Assessorato sono state esaudite. Certo, andranno fatti degli interventi per garantire in via precautelare la totale sicurezza dell’area, come (in caso di piogge eccezionalmente intense) prevedere un idoneo sistema di pompaggio tramite pozzi per l’evacuazione delle acque e garantire un monitoraggio costante dei livelli d’acqua tramite sonde multiparametriche. Chi amministra, però, sa che degli interventi del genere sono assolutamente di routine quando si intende realizzare un’opera pubblica di queste dimensioni, costi e di tale complessità.
Alla mia nuova interrogazione del 20 Gennaio l’Assessore Icardi ha risposto che gli uffici sono già al lavoro e la procedura è avviata. Ha aggiunto poi che per fare tutte le valutazioni e portare a completamento il percorso con tutti gli approfondimenti necessari sarà indispensabile coinvolgere anche l’Inail che ha messo infatti a disposizione per l’intervento 202 milioni, a cui si aggiungono i 60 della Regione.
Ogni approfondimento è lecito, ma non si utilizzi strumentalmente la questione per dilazionare i tempi: siamo già oltre i tempi utili. I lavori di consolidamento strutturali sono assolutamente ordinari: nessuno sperpero di risorse si realizzerebbe per dei semplici lavori di maggiore sicurezza.
Per cui Presidente Cirio, Assessore Icardi e Sindaci ancora titubanti: partiamo?
L’ospedale è urgente per la nostra area, abbiamo i progetti, ci sono le risorse, si può fare a Vadò.
Volete fermarlo per una questione politica? Ad oggi, è l’unico motivo (imbarazzante e da irresponsabili direi…) per cui potreste fermarlo.
Se lo farete, però, dovrete spiegare ad ogni paziente che dovrà essere curato in strutture in difficoltà, come attualmente sono i presidi della zona, che la loro salute vale meno dei vostri intenti di partito.