Liberalizzazione dei vaccini anti-covid: profitti vs salute pubblica

Liberalizzazione dei vaccini anti-covid: profitti vs salute pubblica

La nostra comunità, intesa come comunità umana, ha un’eccezionale capacità: quella di adattarsi per sopravvivere. E’ questo il meccanismo che ha consentito all’umanità di metabolizzare i cambiamenti prima fisici, poi comportamentali e infine di struttura sociale che si sono susseguiti nel corso della storia.

Senza volermi dilungare in un excursus antropologico, faccio questa premessa per considerare quello che è diventata ad oggi una consuetudine che, seppur irrazionale, ormai è connaturata in noi al punto da non credere che sia reversibile: la logica del mercato che si autoregola. Già Smith con la sua metafora della mano invisibile la teorizzava, ma è diventata realtà nel liberismo sfrenato che purtroppo la maggioranza degli Stati non sono stati in grado di limitare.

Arrivano momenti, però, in cui è compito imprescindibile delle istituzioni porre un freno, mettersi di traverso, perché c’è un interesse superiore da garantire. Quello che stiamo vivendo è uno di quei momenti. La pandemia di Covid 19 ha dilaniato il mondo intero, provocando un numero di morti mai visto in epoca post bellica, ha messo in crisi i sistemi sanitari e ha ridotto sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie. Era un tunnel che sembrava non aver via d’uscita, però la scienza mondiale ha acceso un lumino e ci ha fatto vedere che c’è una via d’uscita: il vaccino.

Parliamo di uno strumento che è in grado, nei fatti, di salvare vite. Può sembrar banale semplificare il concetto in questi termini, ma è bene sottolineare la portata benefica come introduzione a ciò che segue nel nostro pezzo. Ciò ci conduce ad una domanda: si può mettere in vendita uno strumento salva-vita? O meglio: non è compito di un’istituzione pubblica quello di rendere disponibile, nei tempi più rapidi, a costi più contenuti, il vaccino?

Credo che nessuno possa difendere il diritto di aziende a speculare economicamente su un medicinale durante una pandemia globale.

Per cui la soluzione è una sola: liberalizzare i brevetti dei vaccini.

Per questo il 7 aprile, Giornata Mondiale della Salute, i promotori della campagna NESSUN PROFITTO SULLA PANDEMIA hanno invitato i cittadini a firmare la petizione per liberare i brevetti dei vaccini da BigPharma. Noi, come Fondazione Benvenuti in Italia abbiamo aderito alla campagna ed è per questo che vi chiedo di firmare la petizione qui allegata per prendere posizione.

https://benvenutiinitalia.it/no-profit-on-pandemic-firma/?fbclid=IwAR3SJET4a9btZtt-GY7LCeJJm23_seMX8PJ9sY7Rnvr5Qd4rWr2K7F1JIBg

Nello specifico, chiediamo alla Commissione europea di proporre una normativa intesa a:

– garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19;
– garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
– introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
– introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

Dobbiamo essere un’onda mondiale, compatta e risoluta, affinché si sappia che noi non metteremo mai davanti il profitto rispetto alla salute e che pretendiamo che le istituzioni pubbliche, a tutti i livelli, adempiano i loro doveri perorando questa causa.