12-13 GIUGNO TORINO: PRIMARIE PER IL SINDACO DEL CENTROSINISTRA

12-13 GIUGNO TORINO: PRIMARIE PER IL SINDACO DEL CENTROSINISTRA

La storia è composta di cicli che nascono, crescono, si modificano, tornano indietro, vanno avanti. E i cicli, per definizione, sono periodi che si concludono. Questo succede a tutto ciò che ci circonda: la natura, la vita o gli avvenimenti storici. La politica non fa differenza, anzi, è strettamente correlata con gli anni del mandato che si ottiene dai cittadini. Quali scenari si possono presentare, una volta che un mandato politico arriva agli ultimi passi?

E’ necessario fare una prima distinzione, relativa al comprendere se la fine del mandato corrisponde anche alla fine di un ciclo politico. Per capirci, fin quando Francesco Totti ha potuto giocare, non si è mai discusso di chi fosse il capitano della Roma.

Così se alla fine di un mandato, tutta la comunità politica decide di rinnovare la fiducia al proprio leader, sarebbe masochista pensare di interrompere un percorso che, proprio perché ha convinto tutti, dimostra di avere ancora molto da offrire, come ad esempio succede oggi a Nichelino con il Sindaco Giampiero Tolardo o è accaduto a Moncalieri con Paolo Montagna.

Invece quando una linea univoca non esiste, quali alternative ci sono? Riprendendo modelli statuali, tra passato e presente, si possono contrapporre due possibilità: l’oligarchia e la democrazia. Sembrerà banale, ma è la vera essenza dei cicli politici nascenti, che hanno occasione sin dagli albori di impostare la propria storia su basi differenti. Anche simbolicamente, le alternative sono o consolidare il gruppo dirigente ed essere da esso sostenuto, oppure aprirsi al giudizio della collettività. Questa seconda strada è più complessa, faticosa e imprevedibile, ma è anche quella più efficace. Ed è più efficace proprio perché più sono larghe e solide le radici, più è resistente l’albero. Se invece la base su cui si costruisce il ciclo politico è ristretta, seppur profonda, sarà sempre in balia dei venti più vigorosi.

È per questo che le primarie, quando non vi è la fiducia rinnovata al proprio leader, sono uno strumento straordinario di “allargamento di radici”, di cui non dobbiamo aver paura e mandano un messaggio forte al di fuori del perimetro del Partito: siamo in ascolto, venite a dirci come possiamo migliorare.

In questo scenario prima le primarie del centrosinistra di Torino del 12 e 13 giugno e poi la campagna elettorale contro la destra, oltre ad interessare i cittadini di Torino hanno un valore per tutta l’area metropolitana.

Per questa ragione ho deciso di impegnarmi direttamente e di farlo a sostegno del candidato Stefano Lo Russo.

Perché?

Stefano Lo Russo è un amministratore competente, e dopo i cinque anni a governo 5 stelle, abbiamo bisogno prioritariamente di competenza;

Stefano Lo Russo ha una visione della città del futuro e della sua area metropolitana, oggi elemento essenziale che è mancato. I progetti di rivitalizzazione di Torino Esposizioni, dell’ex Moi tra cultura e innovazione e l’idea di eliminare l’IMU ai proprietari di case che decidono di affittare a studenti universitari fuori sede, danno la cifra dell’idea di una Torino accogliente e innovata.

Stefano Lo Russo è appassionato perché dimostra tutto il suo orgoglio nell’occuparsi di politica e amministrazione. Chi oggi assume questo ruolo deve esserne orgoglioso e mostrarlo ai cittadini, perché fare il Sindaco della tua città è il più bel ruolo a cui uno può ambire.

Stefano ha declinato la sua proposta per Torino in: Ascolta, Progetta, Cambia con al centro il Lavoro!

 

Per questo se sei residente a Torino il 12 e 13 giugno vai a votare e vota Stefano LO RUSSO

Trova il tuo seggio qui: www.stefanolorusso.it

Se sei un residente della provincia convinci un tuo amico di Torino di andare a votare e di votare:

STEFANO LO RUSSO SINDACO