Bilancio Regione Piemonte: 44 milioni di Euro – zero impegni per sostenere le difficoltà dei piemontesi

Bilancio Regione Piemonte: 44 milioni di Euro – zero impegni per sostenere le difficoltà dei piemontesi

La variazione di Bilancio presentata dalla Giunta in Consiglio regionale del Piemonte è una variazione che, ancora una volta, dimostra l’incapacità della Giunta Cirio di fare scelte adeguate al momento emergenziale che il Piemonte sta vivendo.

Sono relatore di minoranza del DDL 220, ovvero di questa variazione di bilancio e per questo ho scelto di scrivere questo articolo in cui cercherò, attraverso delle slide, di semplificare la nostra posizione.

Vedere cifre come questa sul bilancio di un’intera Regione come il Piemonte è una cosa normale, il problema infatti non sta tanto nella cifra in sé, quanto nel modo in cui questi milioni di Euro pubblici stanno per essere spesi.

 

In primo luogo, da dove arrivano questi 44 milioni? Ben 16 milioni sono stati sottratti a Finpiemonte, l’ente regionale che sostiene lo sviluppo economico e sociale, della ricerca e della competitività del territorio.
E’ una scelta che denota scarsa lungimiranza ma che potrebbe giustificarsi dall’uso alternativo che la Giunta poteva fare di queste somme.
Quindi: la Giunta cosa propone? Quali sono le sue priorità? Incredibilmente, data l’emergenza che stiamo vivendo, oltre il 20% di queste risorse verrà attribuito al campionato europei di rally (2,4 milioni) e al Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte (7 milioni): in situazioni emergenziale i fondi seppur strutturali devono essere razionalizzati. Perché non è stato fatto?
Oltre a ciò, la Giunta fa scelte poco chiare sia in termini di merito che di metodo: i 300.000 € per i grandi eventi, come verranno impiegati? Perché la giunta non spiega cosa voglia farne?

E ancora, non si spiegano alcune stranezze: perché istituire un articolo ad hoc (laddove le variazioni di bilancio seguono normalmente altri iter) per allocare 60.000€ al comune di Pradleves affinché possa acquistare un terreno e realizzare un presidio di carabinieri e forestali? Perché proprio lì e non altrove? A quali logiche risponde questa scelta?
Allo stesso modo: perché istituire un articolo ad hoc per allocare 50.000€ all’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, una somma irrisoria per un evento da 1 milioni di €? Ancora una volta, come interpretare queste scelte inconsuete nel merito e nel metodo?

Noi all’opposizione avremmo impiegato diversamente quei fondi, perché al di là dei grandi proclami il modo in cui si spendono i soldi descrive la visione della diversa società che vorremmo. Per noi è fondamentale sostenere le famiglie nell’accesso alla casa, all’istruzione, alla sanità, e lo diventa ancor di più in momenti critici come quelli che stiamo vivendo, in cui aumentano povertà, disuguaglianze e precarietà, tra salari che non aumentano e caro bollette.
Ecco perché abbiamo chiesto di destinare 2 milioni per sostenere i condomìni privati nell’affrontare il caro bollette, oltre a 2 milioni per poter finalmente rimettere a disposizione tutti quegli alloggi ATC (case popolari) esistenti ma ancora non a norma e poter così sfoltire le lunghe liste d’attesa.
Ecco perché abbiamo chiesto 10 milioni per venire incontro ai tanti aventi diritto ai voucher scuola, libri e trasporti che sono stati tuttavia esclusi per insufficienza di risorse (70.000 nuclei): con questa somma riusciremmo perlomeno a dimezzare gli esclusi; allo stesso modo, chiediamo alla giunta di tornare indietro sui suoi passi e non far ricadere i costi della crisi sugli studenti universitari che hanno visto aumentare il prezzo delle mense fino a 1,40€ a pasto: con 150.000€, l’entità dell’aumento può essere dimezzata.
Ecco perché abbiamo chiesto di allocare 358.000€ alla riduzione delle tariffe per accedere alle RSA, oltre a 664.000€ che basteranno almeno a coprire, fino a dicembre, i buchi lasciati dai pensionamenti del personale sanitario per cui non sono ancora state fatte le nuove assunzioni.

Abbiamo poi chiesto 1 milione per sostenere uno dei nostri settori economici più caratteristici, quello degli impianti sciistici, lasciati soli nell’affrontare il caro energia.

Oltre a queste battaglie, i circa 300 emendamenti che abbiamo proposto tentano di limitare i danni provocati da questa Giunta sotto diversi aspetti, tutti a denotare la nostra visione di società: dai bonus alle imprese al sostegno all’occupazione di giovani e adulti; dalle retribuzioni per i medici (chiamati eroi in tempi di Covid ma che aspettano ancora di essere pagati per le tante ore lavorate in più) allo psicologo di base per riaffermare il diritto universale al benessere mentale; dagli extra LEA alla parità retributiva di genere (non basta mettere una donna al governo se manca una cultura femminista di base); dalle infrastrutture per le reti ferroviarie alle comunità energetiche, in tempi di crisi ambientale ed economica.

Alla Giunta torniamo a chiedere: che fine ha fatto il milione del fondo per le crisi aziendali, sul quale avete deciso di versare altri 800.000€? Ad oggi le nostre domande a riguardo non hanno ancora ricevuto risposta

E a chi dirà “non ci sono i soldi per fare tutto quel che volete”, risponderemo che la destra è quella che propone la flat tax, per tagliare sempre più diritti in favore dei più ricchi, e indicheremo la slide sulle scelte sbagliate della destra, per mostrare cosa intende fare coi pochi soldi a disposizione.

Nel frattempo, siamo riusciti a ottenere delle vittorie. Il DDL 220 non può essere soltanto espressione della volontà della Giunta, che ha dovuto tenere conto di almeno una piccola parte delle nostre richieste. Nel disastro, siamo orgogliosi di essere riusciti a ottenere la copertura del 100% delle borse di studio universitarie (3.2 milioni), 1 mln per i voucher scuola frequenza, 2 milioni per i voucher scuola, trasporto e libri e ben 7.3 milioni per l’assunzione fino a dicembre 2022 di 1100 unità del personale sanitario ospedaliero, sui 1200 andati in pensione (e per i 100 rimanenti abbiamo chiesto gli altri 664.000€).
E’ qualcosa, ma ancora non basta…

Ecco perché continueremo a raccontare il nostro lavoro, con altre conferenze stampa e in tutti i modi possibili.