
Sono tante le mancanze che si potrebbero imputare alla Giunta Cirio che sta governando la nostra regione. Tra le più gravi, certamente quella che riguarda le infinite liste d’attesa per le visite mediche della sanità pubblica, sia perché si parla di bisogni essenziali e irrinunciabili (lo Stato deve farsi carico almeno della salute dei suoi cittadini), sia perché si parla della più importante competenza regionale (e quindi, semmai, la Regione deve prioritariamente farsi carico della salute dei suoi cittadini).
Le destre si rendono sicuramente conto del problema, non a caso hanno lanciato a gennaio 2022 un Piano straordinario per le liste d’attesa riempiendo i media di proclami, facendo passare l’idea che il piano stia procedendo a gonfie vele. Vengono per esempio citate statistiche per cui si sarebbero recuperati il 96% dei ricoveri programmati nel 2022 rispetto al 2019 o l’81% sulle visite di primo accesso.
Questi dati rappresentano l’ennesimo capolavoro di camuffamento di una Giunta che, mentre opera verso il progressivo smantellamento della sanità pubblica, distoglie l’attenzione con percentuali roboanti che non restituiscono le reali condizioni in cui versano i cittadini piemontesi.
- Ognuno di voi avrà avuto negli ultimi mesi la necessità di prenotare una visita, no? Avrete ricevuto una risposta veloce e vicino a casa, giusto?
- Quanti cittadini, infatti, stanno semplicemente smettendo di rivolgersi alla sanità pubblica preferendo rivolgersi alla sanità privata? Certo, se meno persone si rivolgono al CUP perché sanno di avere di fronte attese infinite, le liste d’attesa ne risulteranno ridotte: hip hip urrà per l’ottimo risultato, grazie Cirio/Icardi.
- Cosa otterremo? Che i più bisognosi dovranno impoverirsi ulteriormente pur di rivolgersi al privato in occasione di cure irrinunciabili, da un lato, mentre preferiranno non curarsi affatto per le condizioni meno gravi, pur di risparmiare o di evitare code infinite, dall’altro.
- E ancora: siamo sicuri che si siano davvero ridotte le liste d’attesa?
Sono ancora troppi i casi di attese tutt’altro che diminuite. All’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo si aspettavano 40 giorni per una colonscopia nel 2021, ora 211; dai 22 giorni per una visita oculistica nel 2021, ai 6 mesi di oggi; dai 144 giorni per una risonanza magnetica nel 2021, ai 176 di oggi. Non solo a Cuneo: all’ospedale Maggiore di Novara serve aspettare due anni per una gastroscopia o una colonscopia, 6-8 mesi per una tac, 12 mesi per un’ecografia all’addome, un anno e mezzo per interventi che richiedono protesi, 3 anni per una colecistectomia non urgente, 3 mesi per una mammografia e tempi non precisati per le visite allergologiche. Per la provincia di Torino, sono tante le segnalazioni dell’assenza totale di posti per risonanze all’encefalo, ecografie per lipomi, o colonscopie, o della necessità di lunghe attese per visite oculistiche (a maggio 2023 a Chieri), dermatologiche (a giugno 2023 a Grugliasco), gastroscopie (ottobre 2023 al Mauriziano).
Per non parlare del fatto che, secondo recenti dati Agenas, solo nel 65% dei casi si rispettano i tempi d’attesa per gli interventi urgenti per tumori maligni.
Tutto si spiega molto semplicemente: Icardi e Cirio non stanno facendo nulla per aumentare le assunzioni, l’unica vera soluzione per ridare forza alla nostra sanità pubblica. E infatti chi sta traendo vantaggio dalla situazione attuale? La sanità privata che è proprio, come da loro stessi dichiarato, la colonna portante dell’azione di questo governo regionale.
Basti pensare al gruppo Cidimu che nel 2016 erogava 360.000 prestazioni in regime privato, portandole a 650.000 nel 2021. Ma aumenti simili sono condivisi da altri privati quali l’ospedale Koelliker (dal 2019 al 2022, da 12 a 20mila esami diagnostici, da 70 a 100mila esami di laboratorio; incrementi del 40% per l’oculistica).
La visione delle destre è chiara: puntare sulla sanità privata e sulle logiche che la contraddistinguono, ossia quelle della massimizzazione del profitto, della restrizione del pubblico e quindi dell’accesso ai servizi per i più bisognosi.
Faccio politica anche per contrastare questa deriva: tre anni di opposizione all’incapacità di Cirio e della destra!
l’11 dicembre 2022, a Nichelino dalle ore 10.00 all’Open Factory (via del Castello 15), insieme a tanti compagni di strada, intendo raccontarvi le varie mancanze di questa giunta e le battaglie che stiamo portando avanti.
Anche per meglio rappresentare questa ed altre esigenze dei territori avremo come ospiti:
- I sindaci, Paolo Montagna (Moncalieri) e Giampiero Tolardo (Nichelino), affinché condividano la loro sensibilità di primi cittadini, che vivono le esigenze quotidiane del loro territorio e il mancato dialogo con questa Giunta regionale;
- Emanuela Di Vietro sindacalista CISL dell’ex Olisistem, che ci racconterà la precarietà del mondo lavorativo attraverso la vertenza seguita e portata in Consiglio Regionale;
- Emanuele Stramignoni, Esecutivo Nazionale Annao Assomed con cui affronteremo il tema delle liste d’attesa e della medicina territoriale;
- Il dott. Gilberto Fiore, Direttore SC Anestesia e Rianimazione a Moncalieri e Carmagnola e Presidente Aaroi-Emac con il quale affronteremo il tema dell’ospedale unico in Asl TO5;
- Marco Stranisci, dottorando Università degli studi di Torino sul tema del contrato alla diffusione dell’odio online, per cui ho anche depositato una proposta di legge sull’hate speech, prima in Italia;
- Sabrina Quaranta con cui affronteremo il tema centrale dell’antifascismo, partendo dall’assurda vicenda di Carmagnola
- Marcello Mazzù e Antonio Landolfi, segretari rispettivamente Metropolitano e Nichelinese del Partito Democratico con cui entreremo nel rapporto partito e territori;
- Ed infine il mio capogruppo in Consiglio Regionale Raffaele Gallo e il mio collega e vicepresidente del consiglio Daniele Valle, per guardare dritto negli occhi il 2024, anno di riconquista della nostra Regione.
Vi attendiamo numerosi!
#PresentiperilFuturo